Come per ogni aspetto ..
la consapevolezza arriva quando si è pronti a comprenderla, e a viverla .. soprattutto.
Questo significa che molti trasformatori non sono consapevoli di esserlo, ma il percorso di risveglio serve proprio a questo:
a donare le risposte.
E ovviamente le risposte arrivano quando la persona è pronta a comprenderne il significato e la responsabilità ad un livello più profondo.
Ecco perché non c'è una tecnica o un modo per comprendere di essere un trasformatore.
È una comprensione che avviene in profondità: ci sarà un momento in cui saprai di esserlo.
Con certezza assoluta.
E a quel punto vivrai questa nuova consapevolezza nel modo più giusto e consapevole.
È importante dire che un trasformatore alchemico lavora con L'Energia Mikaelica, anche se non è necessariamente un Raggio Blu ( o Primo Raggio ).
Lavora con la Fiamma Violetta e con il Raggio Verde ( Arcangelo Raffaele ) poiché i trasformatori sono guaritori naturali.
Per un trasformatore alchemico, quando decide l'incarnazione, è fondamentale il luogo geografico in cui sceglie di nascere. Questo perché i luoghi hanno campi energetici differenti. I trasformatori alchemici vengono posizionati in luoghi che hanno accesso a Portali multidimensionali.
Questo avviene per permettere al trasformatore di collaborare con i Reami Superiori attraverso i Portali, lavorando contemporaneamente nel collettivo.
In questa società molto spesso sceglie un lavoro a contatto stretto con l'oscurità: luoghi dove necessita maggior guarigione, luoghi oscuri con frequenze molto basse.
Ecco perché, inoltre, attira naturalmente nella sua vita persone fortemente problematiche, quindi bisognose.
Ed ecco perché, in questo caso, la legge d'attrazione non entra nel contesto, in quanto un trasformatore non necessariamente attrae solo ciò che è affine con le proprie ferite personali. Semmai attrae tutto ciò che necessita guarigione, ma soprattutto le persone che la desiderano, anche se a livello inconscio.
Difficilmente un trasformatore sceglie la solitudine, se non in brevi periodi in cui deve necessariamente purificarsi, riequilibrarsi e ricaricarsi.
Ciò che deve fare è innato, per questo è "richiamato" di continuo a fare ciò che deve, ovvero stare tra le persone.
C'è chi lo fa a contatto stretto, e chi in modo meno diretto: questo dipende dai limiti assolutamente personali di ogni trasformatore.
Ognuno ha una propria "portata" a livello energetico, ovvero può mantenere il contatto con un limite di persone e non può oltrepassarlo.
Altrimenti diventa dannoso per sé stesso creando malattie sul piano fisico: che sono semplicemente espulsioni e rilasci.
Sul piano fisico il trasformatore è molto pressato, ma imparerà con il tempo a gestire il dolore e le sue manifestazioni più o meno dense.
Imparerà a non oltrepassare soprattutto la soglia del proprio benessere.
Imparerà anche a dire no quando non sarà in grado di aiutare.
Un trasformatore alchemico non è un "martire", ma accade che possa esserlo stato in vite precedenti .. e può essere che in questa vita debba quindi spogliarsi di questa identità dannosa, andando a lavorare sull'amor proprio e sull'autostima. Riequilibrando l'estremo.
Imparando a disegnare sani confini per il proprio benessere.
E, per finire, rispondendo alle vostre domande:
No, non tutti i Starseed sono trasformatori.
Ognuno ha il proprio Ruolo da svolgere.
E, siate certi, ognuno lo scoprirà quando sarà il momento.
Marika Moretto
(10/09/2022)
la consapevolezza arriva quando si è pronti a comprenderla, e a viverla .. soprattutto.
Questo significa che molti trasformatori non sono consapevoli di esserlo, ma il percorso di risveglio serve proprio a questo:
a donare le risposte.
E ovviamente le risposte arrivano quando la persona è pronta a comprenderne il significato e la responsabilità ad un livello più profondo.
Ecco perché non c'è una tecnica o un modo per comprendere di essere un trasformatore.
È una comprensione che avviene in profondità: ci sarà un momento in cui saprai di esserlo.
Con certezza assoluta.
E a quel punto vivrai questa nuova consapevolezza nel modo più giusto e consapevole.
È importante dire che un trasformatore alchemico lavora con L'Energia Mikaelica, anche se non è necessariamente un Raggio Blu ( o Primo Raggio ).
Lavora con la Fiamma Violetta e con il Raggio Verde ( Arcangelo Raffaele ) poiché i trasformatori sono guaritori naturali.
Per un trasformatore alchemico, quando decide l'incarnazione, è fondamentale il luogo geografico in cui sceglie di nascere. Questo perché i luoghi hanno campi energetici differenti. I trasformatori alchemici vengono posizionati in luoghi che hanno accesso a Portali multidimensionali.
Questo avviene per permettere al trasformatore di collaborare con i Reami Superiori attraverso i Portali, lavorando contemporaneamente nel collettivo.
In questa società molto spesso sceglie un lavoro a contatto stretto con l'oscurità: luoghi dove necessita maggior guarigione, luoghi oscuri con frequenze molto basse.
Ecco perché, inoltre, attira naturalmente nella sua vita persone fortemente problematiche, quindi bisognose.
Ed ecco perché, in questo caso, la legge d'attrazione non entra nel contesto, in quanto un trasformatore non necessariamente attrae solo ciò che è affine con le proprie ferite personali. Semmai attrae tutto ciò che necessita guarigione, ma soprattutto le persone che la desiderano, anche se a livello inconscio.
Difficilmente un trasformatore sceglie la solitudine, se non in brevi periodi in cui deve necessariamente purificarsi, riequilibrarsi e ricaricarsi.
Ciò che deve fare è innato, per questo è "richiamato" di continuo a fare ciò che deve, ovvero stare tra le persone.
C'è chi lo fa a contatto stretto, e chi in modo meno diretto: questo dipende dai limiti assolutamente personali di ogni trasformatore.
Ognuno ha una propria "portata" a livello energetico, ovvero può mantenere il contatto con un limite di persone e non può oltrepassarlo.
Altrimenti diventa dannoso per sé stesso creando malattie sul piano fisico: che sono semplicemente espulsioni e rilasci.
Sul piano fisico il trasformatore è molto pressato, ma imparerà con il tempo a gestire il dolore e le sue manifestazioni più o meno dense.
Imparerà a non oltrepassare soprattutto la soglia del proprio benessere.
Imparerà anche a dire no quando non sarà in grado di aiutare.
Un trasformatore alchemico non è un "martire", ma accade che possa esserlo stato in vite precedenti .. e può essere che in questa vita debba quindi spogliarsi di questa identità dannosa, andando a lavorare sull'amor proprio e sull'autostima. Riequilibrando l'estremo.
Imparando a disegnare sani confini per il proprio benessere.
E, per finire, rispondendo alle vostre domande:
No, non tutti i Starseed sono trasformatori.
Ognuno ha il proprio Ruolo da svolgere.
E, siate certi, ognuno lo scoprirà quando sarà il momento.
Marika Moretto
(10/09/2022)