La Gratitudine
Cos'è la gratitudine?
E' un attitudine, un'abilità innata.
Il rendere GRAZIE per qualcosa che si è ricevuto, ci permette di apprezzare, di dare valore alla cosa stessa riconducendogli un valore ancora più alto perché ricevuto in dono. La gratitudine è una forma di cortesia, di educazione, è un valore che non ha valore perché prende vita nel momento in cui glielo diamo. Quante volte la mamma ci ha detto da piccoli: ringrazia la signora per la caramella ed ognuno di noi, meccanicamente rispondeva GRAZIE senza tanto comprenderne il motivo.
Essere grati è un vero stile di vita. Ci sono persone che ringraziano ogni giorno, malgrado i tanti ostacoli che la vita stessa propone. Si è più disposti a ringraziare per azioni positive, belle, amorevoli e maledire le disavventure, imprevisti o malattie. Ma l'essere grato esula da questa positività o negatività. Anche le "cose brutte" possono arrivare per insegnarci qualcosa che altrimenti non avremmo scoperto e vissuto. Ringraziare comunque, valorizzando quello che si ha ci permette di cambiare visuale, ottica. Non solo "ho avuto qualcosa di buono per cui ringrazio" ma "ho avuto qualcosa di meno buono ma che m'insegnerà qualcosa per cui ringrazio ugualmente".
Siamo abituati a volere tutto e subito ma "L'erba voglio non cresce neppure nel giardino del re".
Porsi in un atteggiamento di accoglienza verso l'esterno ci fa vivere meglio arricchendo la nostra vita. Quando facciamo questo il velo del pessimismo ci abbandona e ci permettiamo di concentrarci sulle cose positive della nostra vita. Questa vita moderna ci spinge a ragionare in termini di "mancanze": SOLDI, affetti, VALORI, tempo. Resettiamo la mente ed esercitiamola a pensare a ciò che effettivamente si ha, guardandone bene i dettagli e scoprendo, che in fondo, è proprio quel piccolo dettaglio che ci rende felici. Come dice Lao Tsé, filosofo cinese: la gratitudine è la memoria del cuore. La memoria del cuore va oltre la memoria della mente. Essere grati non vuol dire sentirsi in obbligo verso qualcuno, ma essere liberi di apprezzare quello che si è ricevuto sinceramente e spontaneamente. Occorre avere una apertura emotiva verso gli altri che non tutti hanno. Solitamente chi non ha riconoscenza verso gli altri non l'ha neppure verso sé stesso. Se tutti imparassimo ad essere grati verso noi stessi prima che con gli altri, rafforzeremo la nostra autostima, avremmo più bene da donarci, ci rispetteremmo. I sensi di colpa che affliggono tantissime persone si trasformano in frustrazione, depressione, apatia, nervosismo, collera con conseguenti problemi fisici. Ringraziamoci più spesso e la nostra vita ci sorriderà.
E' un attitudine, un'abilità innata.
Il rendere GRAZIE per qualcosa che si è ricevuto, ci permette di apprezzare, di dare valore alla cosa stessa riconducendogli un valore ancora più alto perché ricevuto in dono. La gratitudine è una forma di cortesia, di educazione, è un valore che non ha valore perché prende vita nel momento in cui glielo diamo. Quante volte la mamma ci ha detto da piccoli: ringrazia la signora per la caramella ed ognuno di noi, meccanicamente rispondeva GRAZIE senza tanto comprenderne il motivo.
Essere grati è un vero stile di vita. Ci sono persone che ringraziano ogni giorno, malgrado i tanti ostacoli che la vita stessa propone. Si è più disposti a ringraziare per azioni positive, belle, amorevoli e maledire le disavventure, imprevisti o malattie. Ma l'essere grato esula da questa positività o negatività. Anche le "cose brutte" possono arrivare per insegnarci qualcosa che altrimenti non avremmo scoperto e vissuto. Ringraziare comunque, valorizzando quello che si ha ci permette di cambiare visuale, ottica. Non solo "ho avuto qualcosa di buono per cui ringrazio" ma "ho avuto qualcosa di meno buono ma che m'insegnerà qualcosa per cui ringrazio ugualmente".
Siamo abituati a volere tutto e subito ma "L'erba voglio non cresce neppure nel giardino del re".
Porsi in un atteggiamento di accoglienza verso l'esterno ci fa vivere meglio arricchendo la nostra vita. Quando facciamo questo il velo del pessimismo ci abbandona e ci permettiamo di concentrarci sulle cose positive della nostra vita. Questa vita moderna ci spinge a ragionare in termini di "mancanze": SOLDI, affetti, VALORI, tempo. Resettiamo la mente ed esercitiamola a pensare a ciò che effettivamente si ha, guardandone bene i dettagli e scoprendo, che in fondo, è proprio quel piccolo dettaglio che ci rende felici. Come dice Lao Tsé, filosofo cinese: la gratitudine è la memoria del cuore. La memoria del cuore va oltre la memoria della mente. Essere grati non vuol dire sentirsi in obbligo verso qualcuno, ma essere liberi di apprezzare quello che si è ricevuto sinceramente e spontaneamente. Occorre avere una apertura emotiva verso gli altri che non tutti hanno. Solitamente chi non ha riconoscenza verso gli altri non l'ha neppure verso sé stesso. Se tutti imparassimo ad essere grati verso noi stessi prima che con gli altri, rafforzeremo la nostra autostima, avremmo più bene da donarci, ci rispetteremmo. I sensi di colpa che affliggono tantissime persone si trasformano in frustrazione, depressione, apatia, nervosismo, collera con conseguenti problemi fisici. Ringraziamoci più spesso e la nostra vita ci sorriderà.
"La gratitudine, come certi fiori, non cresce in alta quota
e rinverdisce meglio nella terra buona dell'umiltà"
(José Martì)
e rinverdisce meglio nella terra buona dell'umiltà"
(José Martì)
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